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Con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale sul cibo d’asporto

La Regione Marche ha emanato il decreto DPGR 126 del 26.04.2020, con il quale da la possibilità di effettuare l’asporto, all’interno della Regione Marche, di alimenti e bevande ma con precisi vincoli.

Regole da rispettare

  • è consentito l’asporto di CIBI da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da parte delle attività anche artigianali quali a titolo esemplificativo: rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio (con esclusione degli esercizi e delle attività localizzati in aree o spazi pubblici in cui è vietato e/o interdetto l’accesso),
  • è vietato l’esclusivo asporto di bevande,
  • la vendita per asporto deve essere effettuata esclusivamente previa ordinazione on-line (mail, social network) o telefonica (magari tramite messaggio per dimostrarla in caso di controlli),
  • l’orario di apertura può andare dalle ore 7:30 alle 22:00 ma dimostrando che il periodo di apertura è necessario a garantire l’evasione degli ordini,
  • è vietata qualsiasi forma di consumo sul posto anche al di fuori del locale,
  • è vietata qualsiasi forma di prelievo anche in take-way rapido senza un ordinazione dimostrata,
  • ritirato l’ordine il cliente deve allontanarsi dal locale,
  • gli ordini sono da evadere uno alla volta ed il ritiro della merce deve avvenire da un’unica persona,
  • l’ingresso al locale è quindi consentito ad un cliente alla volta,
  • il cliente che entra nel locale deve indossare guanti e mascherina (solamente i guanti monouso possono essere forniti al cliente, qualora ne fosse sprovvisto, tramiti appositi dispencer),
  • i locali devono essere dotati di dispencer per detergere le mani in prossimità dell’ingresso,
  • il cliente deve permanere lo stretto tempo necessario alla consegna ed al pagamento della merce,
  • vanno sempre rispettate le misure anti-contagio di cui all’Allegato 5 del DPCM 26 Aprile 2020 dal 04 Maggio in poi (consultabile qui),
  • gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati devono avvenire per appuntamenti dilazionati nel tempo,
  • il tutto allo scopo di evitare assembramenti all’esterno, le persone in attesa devono comunque mantenere la distanza di almeno 1,8 m.

Allo stesso modo è consentito l’asporto in quegli esercizi di ristorazione per i quali sia prevista l’ordinazione e la consegna al cliente direttamente dal veicolo.

A chiarimento della DPGR n. 126 del 26.04.20 (consultabile qui), la Regione Marche ha emanato una nuova ordinanza n. 24 del 28.04.20 (consultabile qui), in vigore da questa sera a mezzanotte.

E’ consigliabile appendere un cartello all’ingresso (vedi fac-simile).

In aggiunta il decreto nazionale recita: dal 04 Maggio “Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi”. Lo spirito è quello di far aprire la ristorazione e volendo assimilare forzatamente la mera attività di bar all’attività di ristorazione vera e propria, l’unico modo per vendere “panini confezionati e bibita” o “pasta e cappuccino” è quello di dimostrare un ordine.

 

Articolo a cura di Yari Dal Piaz, geometra e Andrea Sabbatini, perito industriale