Cos’è un fabbricato in terra cruda?
Spieghiamo meglio cos’è, la si definisce “terra cruda” quando le costruzioni che utilizzano terra come materiale da costruzione. Wikipedia ci da la seguente definizione
“… La terra, con o senza ciottoli, viene utilizzata in molte zone del mondo per realizzare murature in terra cruda. Se vi sono i ciottoli si formano grossi blocchi di terra pestata quasi asciutta dentro ad assate di legno. Invece il terreno privo di pietrisco e molto umido viene schiacciato in piccole forme di legno per fabbricare mattoni che vengono lasciati ad asciugare al sole e non cotti in fornace. Quando l’argilla è ad alto tenore affinché non si formino fessure quando si asciuga, viene mescolata con paglia o fibre naturali, o con leganti naturali quali il letame o artificiali come ad esempio la calce.
Le costruzioni in terra battuta vengono denominate con il nome francese di costruzioni in pisé, mentre quelle in mattoni non cotti adobe. I singoli blocchi possono essere declinati con nomi diversi, a seconda dell’area geografica in cui tale tecnica è sviluppata, come ad esempio il massone, tecnica costruttiva a blocchi di terra diffusa in Italia nelle regioni dell’Abruzzo e delle Marche; tròn in Piemonte nell’alessandrino. Qui, la terra battuta presenta una ricca frazione argillosa mescolata a ciottoli che derivano dai depositi delle alluvioni dei fiumi o torrenti (deposito alluvionale dello Scrivia). In Italia è tipica delle costruzioni in terra cruda della pianura alessandrina detta Frascheta (parti basse delle valli Tanaro, Bormida e Scrivia).
Nelle costruzioni in terra battuta, in alcuni esempi, per migliorare la resistenza del fabbricato si usava costruire pilastri verticali e pilastrate d’angolo con mattoni cotti; inoltre, si trovano spesso inserimenti di catene di legno per migliorare il comportamento strutturale rispetto all’azione degli sforzi orizzontali, inserite direttamente nel getto di terra. Il legno, verde al momento dell’inserimento, data l’assenza di aria subisce un processo di “mummificazione”, rendendolo della compattezza e robustezza del ferro. In alcuni casi la terra è associata a una struttura resistente in legno e in tal caso si parla di sistema costruttivo a torchis.
Si pensa che le costruzioni in terra cruda siano tipiche dell’edilizia rurale, ma i molti esempi cittadini contraddicono questa opinione, è comunque un sistema costruttivo che si può far risalire all’origine dell’abitare. Le strutture orizzontali delle costruzioni in terra cruda erano realizzate in legno, ma si trovano anche strutture a volta con mattoni cotti disposti in foglio e tessitura a “spina di pesce“. Le murature di mattoni crudi erano poi rivestite con un intonaco a base di calce mentre quelle in terra battuta non sempre erano intonacate. Una delle maggiori fonti di degrado delle costruzioni in terra cruda è l’acqua, sia quella piovana che quella risalente dalle murature a contatto del terreno. Per quest’ultima si è spesso risolto il problema realizzando un basamento in pietra o in laterizio cotto. …”
Il fabbricato da ristrutturare:
Il nostro fabbricato è situato nella zona del Valmetauro, è potrebbe risalire alla metà dell’800, così come raccontato in un libro che parla della propria famiglia (di seguito ne portiamo uno stralcio):
Prima della ristrutturazione:
Come riportato nello stralcio del libro, la casa ha subito una parziale ristrutturazione, ricostruita in muratura nell’anno 1984. Come riportato nello stralcio del libro, la casa ha subito una parziale ristrutturazione, ricostruita in muratura nell’anno 1984.
La ristrutturazione:
Il progetto di ristrutturazione, applicato alla sola parte in terra cruda, prevede la demolizione dell’interno (tramezzi e solaio), realizzando, successivamente, una struttura in legno (pilastri, travi e solaio) staccati dalle pareti.
Esternamente andremo a realizzare un cladding con termocappotto “galleggiante” (non ancorato alle facciate) e lasceremo una porzione di “terra cruda” a vista, formando un quadro con chiusura in vetro.
Internamente creeremo una contro-parete in cartongesso ad alta resistenza (capacità di sopportare 150/200 kg su un chiodo), oltre al rifacimento degli impianti, infissi, pavimenti, copertura e finiture.